Ciao! Sono Giulia
Farmacista, IBCLC, formatrice. E mamma.
Sono quella professionista che avrei tanto voluto incontrare quando sono diventata madre.
Quella che unisce competenze sanitarie vere e ascolto autentico, capace di sostenerti con dolcezza, senza banalizzare quello che stai vivendo.
Mi sono laureata in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche. Ho iniziato in farmacia, dove ho capito quanto un consiglio – dato bene – possa cambiare la giornata di una persona.
Ma è con la maternità che ho trovato la mia strada.
E tutto è cominciato con una fascia.
Il babywearing mi ha fatto sentire completa. Il contatto, il cuore che batte vicino, il respiro condiviso.
È da lì che ho iniziato a formarmi, a studiare, a capire che c’era un intero mondo – quello della maternità – che meritava più rispetto, più attenzione, più cura.
Così è arrivato l’allattamento.
E con lui, il desiderio di essere davvero utile. Mi sono formata fino a diventare IBCLC – Consulente Professionale in Allattamento Materno.
Accompagno mamme e famiglie in uno dei momenti più delicati e trasformativi della vita. Con ascolto, con presenza, con strumenti concreti.
La farmacia non l’ho mai lasciata.
La porto ogni giorno nel mio lavoro: nelle conoscenze, nella lettura dei segnali del corpo, nella capacità di fare chiarezza.
Mi aiuta a distinguere tra un consiglio improvvisato e un’informazione che serve davvero.
Oggi formo anche altri professionisti: futuri IBCLC, operatori del materno-infantile, colleghi che vogliono fare la differenza.
Creo contenuti, webinar, percorsi. Perché credo che la conoscenza vada condivisa, non custodita.
E sì, mi occupo anche di primo soccorso pediatrico.
Perché la serenità di un genitore passa anche da lì: dal sapere cosa fare, dal sentirsi meno solo, più sicuro
Sono in cammino, sempre.
Studio, approfondisco, smonto e rimonto tutto quello che imparo.
Perché le famiglie meritano risposte vere, non frasi fatte.
Ci metto testa, cuore, esperienza, passione.
E ci sono.
Quando non lavoro, faccio la mamma.
Che è studio continuo: equilibrio, cuore pieno, mani che stringono, risate, fatica e meraviglia.
Amo i dettagli. Le spiegazioni chiare.
Le domande senza vergogna.
E anche i silenzi giusti, quelli che accolgono.
Sono fatta di scienza e pancia, di cura e consapevolezza.
E con tutte queste parti, accompagno chi si affida a me.
Se non hai mai portato e vuoi iniziare a farlo con una fascia tessuta, ti consiglio di iniziare da un materiale semplice, come il 100% cotone. Sarà facile da imparare a usare, già morbida e facilissima da lavare, senza essere troppo delicata da rovinarsi con un lavaggio sbagliato.
Se vorrai portare un neonatino con la fascia tessuta, la grammatura ideale sarà dai 190 ai 230 g/m2 , possibilmente di cotone . Sarà molto leggera e non ingombrante per un piccolo corpicino e molto morbida per adattarsi bene alla delicatezza del fagottino da portare.
Se vorrai portare un bambino già dai 4-5 mesi in poi, ti consiglio di scegliere una media grammatura, intorno ai 250 g/m2 in grado di sostenere leggermente meglio il peso pur rimanendo molto semplice da gestire.
La fascia la potrai lavare seguendo le istruzioni sull’etichetta nel tessuto, di solito a 40 gradi in lavatrice con centrifuga medio alta se parliamo di cotone. Alcune marche permettono di mettere le fasce in asciugatrice altre no. Ti consiglio di non mettere più di un goccio di detersivo, possibilmente eco perché i piccoli la ciucceranno, senza usare nessun altro additivo.
Puoi lavare il marsupio anche in lavatrice, avendo alcuni accorgimenti: chiudi tutte le fibbie e togli la centrifuga, a una temperatura massima di 40 gradi, con un goccio di detersivo possibilmente eco perché i bimbi facilmente ciucceranno le sue parti e nessun altro additivo non mettendolo assolutamente in asciugatrice perché le parti che costituiscono le imbottiture si potrebbero rovinare. Oppure si potrà mettere in un sacco per il bucato, in maniera da non rischiare di rovinare con la centrifuga le parti plastiche.
Per lavare la ring puoi usare la lavatrice, mettendola in un sacco da bucato, oppure mettendo un calzino (che non ceda colore) intorno agli anelli in maniera che non si rovinino sfregando nel cestello della lavatrice. Per le indicazioni di lavaggio segui sempre l’etichetta, mettendo un goccio di detersivo eco e nessun altro additivo.
Portare fa caldo, o meglio il contatto lo genera. Genera più precisamente uno scambio di calore, quindi non dobbiamo pensare di vestirlo nello stesso modo rispetto a che se stesse nel passeggino. Una tutina o uno spezzato di caldo cotone nei mesi invernali (la ciniglia è nemica delle fasce perché crea attrito col supporto), con calzini aggiuntivi e cuffietta leggera sono sufficienti, considerando di avere un indumento per portare da parte del portatore, come una giacca per portare, una cover o una sciarpa appoggiata sul pupetto se la nostra giacca non si chiude attorno. In estate il più leggero possibile, solo con magliettina e pannolino eventuale, al massimo un pantaloncino. Nella mezza stagione una tutina o uno spezzato in cotone leggero saranno più che sufficienti. Attenzione a non vestirli troppo!
I marsupi sono peggio dei vestiti, vanno provati, sentiti addosso, non sempre un modello oggettivamente buono rispecchierà la mia comodità. Sembrano apparentemente uguali ma cambiano le dimensioni e la forma del fascione, gli spallacci più o meno larghi , quanto l’attacco degli spallacci al pannello determina la mia comodità nella zona delle ascelle…tantissime variabili.. la mia esperienza mi garantisce di fare delle previsioni, ma confermarle con una consulenza dove li provate sarebbe la scelta ideale per non sbagliare!
Certo, con la mia esperienza ti aiuterò a scegliere quello giusto, oppure potrai decidere di fare un buono da regalare a chi vuoi completo o non di consulenza. Sapendo se la persona è interessata al babywearing, regalare un servizio rispetto a un inutile pupazzino del quale ci riempiono parenti e co, sarà tanto prezioso per quella famiglia che potrà essere aiutata da subito a gestire praticamente il suo cucciolo, regalando a loro tempo, un dono di valore come pochi.
Le ragadi sono dei taglietti/abrasioni più o meno superficiali che si formano sul capezzolo o sull'areola (nel caso di uso del tiralatte) a causa di un'attacco o posizione scorretta, un frenulo corto che impedisce un attacco profondo, uso di una coppa di tiralatte di una misura non adeguata rispetto al nostro capezzolo. Se sono infette il medico vi proporra' un trattamento topico/sistemico ma in entrambi i casi risolvendo le problematiche prima elencate il problema si risolverà velocemente. Non sono necessarie creme/trattamenti idratanti vari come lanolina o dischetti di argento, anzi, possono ritardarne la guarigione.
Contattami, ne parleremo insieme. Puoi decidere di prenotare un appuntamento per una consulenza personalizzata o semplicemente inviarmi una mail .
Giulia Fornasari
Telefono: 3289060146
Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
P.iva numero 03911551202
© Fascioteca Stretto Legami. Tutti i diritti riservati.
Website design & implementation by Pixed.